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    Relazioni economiche tra Romania e Ungheria

    15 ottobre 2025 Tempo di lettura 6:00 minuti

    Relazioni economiche tra Romania e Ungheria

    Quando si analizzano le relazioni economiche in Europa, il partenariato tra Romania e Ungheria merita sicuramente tutta la nostra attenzione.

    I due Paesi, uniti da un confine comune di 448 km e da legami storici, economici e culturali, hanno sviluppato un quadro di cooperazione economica basato sulla vicinanza geografica, sull'interdipendenza, sugli investimenti bilaterali, sull'imprenditorialità, sulle collaborazioni regionali, nonché sulla comune appartenenza all'Unione Europea e, più recentemente, allo Spazio Schengen.

    Interesse commerciale reciproco

    Gli investimenti rumeni in Ungheria e quelli ungheresi in Romania dimostrano l'interesse reciproco per gli investimenti. Come si può notare, c'è una differenza nel numero di aziende, influenzata da fattori quali le dimensioni dell'economia, le politiche fiscali, la capacità di espansione o la diaspora.

    In Romania ci sono più di 15.000 aziende con capitale ungherese, a dimostrazione dell'interesse degli investitori ungheresi per il mercato rumeno grazie alle sue dimensioni e alla vicinanza geografica. La comunità ungherese in Romania è anche un facilitatore di questi investimenti e della cooperazione.

    D'altra parte, ci sono circa 7.000 aziende con capitale rumeno in Ungheria, il che dimostra l'interesse reciproco per gli investimenti. Quasi un quinto delle aziende di proprietà rumena nell'UE si trova in Ungheria: eMag, MedLife, AROBS sono alcuni esempi di successo.

    • L'Ungheria è il terzo partner commerciale della Romania dopo Germania e Italia.
    • L'Ungheria si colloca all'11° posto nella classifica degli investitori stranieri nel nostro Paese in base all'ammontare del capitale investito.

    Le prime 5 aziende ungheresi presenti in Romania sono: MOL Group (energia), Richter Gedeon (farmaceutica), MVM Group (energia), Wizz Air (trasporti), TriGranit (immobiliare).

    Le prime 5 aziende rumene presenti in Ungheria sono: eMAG (commercio online), MedLife (servizi medici), Teraplast (produzione), AROBS (IT&Software), TTS Group (trasporti, logistica). La società di telecomunicazioni DIGI, presente in Ungheria da 23 anni, ha venduto la sua partecipazione nel 2022 (625 milioni di euro) al gruppo 4iG.

    Direzioni strategiche di investimento 

    Negli ultimi anni, l'Ungheria ha rafforzato la sua presenza nella regione attraverso una strategia di investimento coerente in settori ad alto valore strategico. Tra questi, l'energia, i trasporti, il turismo e il settore immobiliare.

    Nel settore energetico, i gruppi MOL e MVM svolgono un ruolo importante nel rafforzamento dei servizi energetici regionali e nello sviluppo di infrastrutture verdi. L'Ungheria sta investendo nella capacità di produzione e distribuzione con particolare attenzione alla sostenibilità e alla diversificazione delle fonti, mentre la Romania sta diventando sempre più un partner per l'integrazione energetica nella regione CEE.

    Nel settore dei trasporti, la presenza di Wizz Air continua a essere uno degli investimenti ungheresi più visibili, contribuendo alla connettività regionale e allo sviluppo del mercato dell'aviazione a basso costo. Allo stesso tempo, le società di infrastrutture e logistica hanno iniziato a esplorare opportunità di espansione congiunta nel corridoio di Schengen, che facilita il flusso di merci e persone.

    Il settore del turismo è rappresentato dal Danubius Group, uno dei principali attori nell'area dei servizi alberghieri e di benessere. Si tratta di un costante orientamento degli investitori ungheresi verso la valorizzazione delle risorse termali e del turismo della salute, un segmento in pieno sviluppo a livello regionale.

    Sul mercato immobiliare, i gruppi Kesz e Granit Real Estate confermano il crescente interesse per lo sviluppo di progetti in Romania. La transazione di Granit - una delle più importanti sul mercato immobiliare di Bucarest - sottolinea la dinamica del capitale ungherese e la fiducia nelle potenzialità del mercato locale.

    D'altra parte, le aziende rumene continuano a espandersi attivamente in Ungheria, confermando la maturazione dell'imprenditoria locale e la tendenza all'internazionalizzazione. eMAG ha consolidato la sua posizione sul mercato dell'e-commerce, diventando un marchio regionale, e MedLife sta compiendo un passo importante nel settore sanitario, offrendo ottime premesse per partnership e investimenti transfrontalieri.

    Questi esempi delineano una storia comune di crescita e integrazione: le aziende ungheresi investono nell'energia, nelle infrastrutture e nel settore immobiliare - pilastri dello sviluppo sostenibile - mentre le imprese rumene affermano la loro presenza nel commercio, nella sanità e nell'informatica, settori con un valore aggiunto e un impatto diretto sulla qualità della vita.

    Il partenariato rumeno-ungherese si sta espandendo verso l'internazionalizzazione e la complementarietà economica.

    Le relazioni economiche tra Romania e Ungheria in cifre:

    • Nel 2024, il commercio bilaterale ammonterà a 13,3 miliardi di euro, con un leggero aumento (1%) rispetto all'anno precedente.

    • Le esportazioni della Romania verso l'Ungheria sono state pari a 4,92 miliardi di euro, mentre le importazioni dell'Ungheria sono state pari a 8,38 miliardi di euro. La Romania esporta verso l'Ungheria soprattutto macchinari, apparecchiature elettriche, prodotti minerali e veicoli, mentre le importazioni sono dominate da prodotti simili, a testimonianza della complementarietà industriale. L'Ungheria esporta più verso la Romania che viceversa. Questo squilibrio non è necessariamente sorprendente date le differenze nella struttura industriale, ma anche in termini di competitività.

    • L'adesione della Romania all'Area Schengen ci mostra i primi risultati sulle opportunità di scambio economico: +15,8% di scambi bilaterali nel primo trimestre dopo la piena integrazione del nostro Paese.


    Gli sviluppi degli ultimi anni:

    Negli ultimi dieci anni, la Romania ha registrato un saldo commerciale negativo con l'Ungheria, importando in media 2,5 miliardi di euro in più all'anno rispetto alle esportazioni. Il 2022 ha segnato un livello record di scambi bilaterali (15 miliardi di euro), grazie a una combinazione di fattori, tra cui la forte ripresa dalla pandemia COV19 e la solida crescita economica di entrambi i Paesi.

    Commercio bilaterale Romania-Ungheria 

    Evoluzione 2015 - 2024



    • Le esportazioni di macchinari e apparecchiature elettriche, invece, sono in costante crescita e supereranno il 25% delle esportazioni totali nel 2024 (1,25 miliardi di euro).
    • I metalli di base e i prodotti derivati rimangono una componente stabile, occupando il terzo posto tra i beni esportati in Ungheria.
    • Minerali, macchinari e apparecchiature elettriche sono tra le categorie di prodotti più importanti che la Romania importa dall'Ungheria, a sottolineare gli stretti legami tra le due economie, soprattutto nei settori industriale ed energetico.
    • Sia la Romania che l'Ungheria sono fornitori e consumatori chiave di questi beni strategici. Anche i prodotti chimici sono in cima alla lista delle importazioni ungheresi (1,3 miliardi di euro nel 2024).
    • Gli scambi bilaterali sono aumentati notevolmente dopo la piena integrazione della Romania nell'Area Schengen nel gennaio 2025: nei primi tre mesi del 2025, il commercio bilaterale è cresciuto del 15,8%, raggiungendo circa 3,5 miliardi di euro a marzo e creando grandi aspettative per le future relazioni commerciali tra i due Paesi.

    Nel complesso, le relazioni economiche tra Romania e Ungheria sono in crescita, sostenute dagli investimenti bilaterali, dalla complementarietà dei settori industriali e dall'appartenenza allo spazio comune europeo. L'area Schengen apre nuove opportunità nel campo del commercio, facilitando la libera circolazione delle merci e delle persone, nonché una cooperazione strategica a lungo termine. In quanto vicini e partner, la Romania e l'Ungheria hanno la capacità di incrementare congiuntamente la prosperità economica a livello nazionale e regionale.

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